I had a dream

22 settembre 2008
 
In una di queste notti particolarmente avare di sonno mi è capitato di riflettere su quante volte nel corso della mia vita mi sono dovuto imbattere in situazioni nelle quali mi sono trovato di fronte al “fatto compiuto”… senza avere modo di ribattere…

Banale, direte voi. In effetti questo accade sempre, in ogni fase della vita. Solamente che quando si è bambini e la costrizione viene da chi ci ha messo al mondo, da chi cerca di darci un’educazione o un’istruzione, da chi tenta di indirizzarci verso quello a cui dovremo andare incontro… beh… si riesce col tempo ad accettarlo in maniera discretamente agevole.

Quando invece una cosa del genere accade in età “adulta”, accettare una situazione del genere diventa decisamente più complicato.

Mi piacerebbe un giorno essere artefice del mio destino…

Non prendetemi per megalomane, matto o chissà che altro.
Voglio solo dire che mi piacerebbe, in futuro, poter prendere le decisioni che riguardano la MIA vita in modo totalmente autonomo (anche quasi totalmente andrebbe già bene…). Questo significa che gli errori che farò peseranno totalmente sulle mie spalle, e mi sta bene… ma anche che quel poco di buono che riuscirò a tirare fuori dal cilindro mi dovrebbe essere riconosciuto appieno… ma non dalle persone… dalla vita stessa!!

Lo so, ultimamente sogno troppo spesso e altrettante volte mi ritrovo bruscamente catapultato verso quella che è la realtà… l’impatto non è sempre agevole, ve lo assicuro…

Il bello dei sognatori è che non hanno bisogno di stare su una spiaggia deserta di un’isola tropicale per sentire il suono del mare

Il mondo continua, la vita va avanti, di cose da fare ce ne sono e se questo è sufficiente per tenere la testa abbastanza occupata… beh… tanto basta… o ce lo facciamo bastare…

Ah, dimenticavo… questo sarà il mio ultimo post in questo blog.

Sono passati quasi 10 mesi da quando ho per la prima volta lasciato la mia impronta in questo spazio condiviso. In questi 10 mesi ho tentato di incidere in queste pagine le mie sensazioni, i miei pensieri, le mie aspettative e, perchè no, anche di prenderlo come un luogo di sfogo silenzioso, senza creare quel rumore di cui nessuno di noi ha minimamente bisogno…

Devo ammettere che, tirando le somme, l’idea iniziale che avevo in mente quando ho deciso di proporre quest’iniziativa si è rivelata molto diversa da quello che in realtà è stato. Molto spesso l’introspezione ha lasciato spazio allo svago, l’interesse è stato spesso calamitato più da cose banali piuttosto che da quello che ciascuno di noi si sentiva di tirare fuori…

Ad ogni modo ringrazio quanti hanno contribuito a rendere questo blog un punto nel quale fermarsi un minuto, anche solo per sapere qualcosa di qualcuno che ci sta intorno… e con questo chiudo questa mia parentesi, con la speranza di aprirne molte altre…

Non mi sento di chiudere questo post se non lasciando un’ultima firma, che come consuetudine è rappresentata da una canzone… una signora canzone…

Niente dura per sempre, neanche la fredda pioggia di Novembre

L’augurio è quello di riuscire un giorno a smentire il messaggio che questa canzone tenta di lanciare. Proprio così, perché io nonostante tutto ci credo ancora che alcune cose possano durare per sempre…

Manuel


Time

17 luglio 2008
 
Il mio ultimo contributo vero a questo blog risale ormai a diverso tempo fa, e non è affatto un caso se ritorno a scrivere proprio ora, proprio oggi.

Un grandissimo scienziato, a mio avviso il più grande, diceva che il tempo non è esprimibile in valore assoluto, ma solamente in funzione del sistema di riferimento e di conseguenza solo in maniera relativa.

In effetti, ad oltre un secolo di distanza, è molto difficile dare torto a questo signore di nome Albert Einstein. Anche volendo prescindere da frasi stupide quali “Mi sembra una vita fa!!” oppure “Come passa il tempo!!”, è impossibile negare che il tempo sia una delle misure più sfuggenti ed ingannevoli che esistono.

E guardandoti indietro rivedi quando un giorno ti ritrovavi senza conoscere nessuno a fare un test di ammissione all’Università, sapendo che per qualche anno sarebbe stata la tua principale attività e che tu di quel mondo non ne sapevi assolutamente niente. Cinque anni dopo, come se fosse passato appena un attimo, sei a poche ore da quello che di certo, indipendentemente da quello che succederà dopo, sarà il culmine della tua vita da studente universitario. E ti rendi conto di essere stato parte di quel mondo che fino a poco prima metteva anche paura. E se prima non conoscevi nessuno ora ti accorgi che gran parte delle persone che ti girano intorno le conosci e ti salutano.

Sono consapevole che la mia vita universitaria non è stata minimamente paragonabile alla concezione comune che se ne ha. Intendiamoci, non è che sono stato sempre in camera a studiare… per quello rivolgersi altrove. Però, quando dovevo scegliere di mettermi sotto per un esame piuttosto che divertirmi… la scelta è stata obbligata e nemmeno troppo dolorosa. Ad oggi, non rimpiango nessuna delle volte in cui ho sacrificato il divertimento per arrivare qui dove sono.

E la cosa più bella di questi anni, oltre alle soddisfazioni personali che mi sono tolto ed agli obiettivi prefissati che ho raggiunto, è l’aver conosciuto una serie di persone, dentro e fuori dall’università, che in un modo o nell’altro rimarranno con me per tutta la vita. Qualcuno solo nei miei ricordi e pensieri, qualcun’altro magari con cui rimanere in contatto. A queste vanno aggiunti tutti coloro che già prima di questa avventura erano al mio fianco e ora, a distanza di anni, ancora trovo accanto a me in ogni momento. Tra tutte queste persone ho scoperto e riscoperto delle amicizie belle e piacevolmente inaspettate. Ovviamente ci sono molte persone con cui ho avuto un ottimo rapporto e che ora praticamente non conosco nemmeno più. La vita è questa, prendere o lasciare.

Tra qualche ora la maggior parte delle persone che reputo importanti sarà vicino a me per condividere questo punto di svolta della mia vita. E a tutte le persone che invece non ci saranno va un grande ringraziamento poiché renderanno la presenza di coloro che ci saranno ancor più bella e gradita.

Nemmeno le montagne e gli alberi millenari riescono per sempre a resistere al tempo, per questo l’avere accanto a me persone così importanti per così tanto tempo mi riempie di orgoglio e mi da la forza di andare avanti, sempre e comunque.

Every year is getting shorter, never seem to find the time
Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines
The time has gone, the song is over, thought I’d something more to say

P.S. Questa citazione non è affatto un caso, ed ho la sensazione che in diversi se ne accorgeranno presto. 😉

 

Manuel


Ho ancora la forza

16 giugno 2008

 

Sono le 3 di notte e sembra che ho ancora la forza di stare sveglio… E’ da qualche giorno che volevo postare questa nuova canzone del Liga, (inclusa nell’ultimo disco “secondo tempo“) pensavo lo facesse il collega Flea dato che è stato lui a farmela sentire la prima volta, ma eccomi qua.

Dalle parole di questa canzone emergono la rabbia e la tenacia di chi di errori ne commette da sempre, ci ricade, che lotta per quello in cui crede e soprattutto ha la forza di ricominciare a fare tutto questo, sempre, ogni volta… perchè alla fine è una vita che lo fa e sa che altrettanto a lungo lo farà. Si conosce abbastanza da sapere che tante cose non cambieranno ma che nonostante tutto lui ha abbastanza pelo sullo stomaco per provarci a cambiarle, a provare a prendersi quello che vuole per se e comunque vada avrà la forza per andare avanti e riprovarci, se servirà.

La forza di mettersi in discussione, di rischiare, di tentare, di dare tutto se stesso con la possibilità di avere niente in cambio, di ricominciare da zero, di vivere.

Credo che la vita sia soprattutto una grande lotta e che a volte non è sufficiente tutta la sua durata per realizzare un sogno o non è come la vogliamo e ci va stretta… possiamo cercare un’altra strada oppure tener duro ma in entrambi i casi ci vuole la forza di affrontarla e non è per niente facile.

Questa canzone è una di quelle che ti danno la carica per non mollare… quindi mi raccomando tenete duro!

p.s. avevo provato a registrarla chitarra e voce ma ripeto sono le 3 ed i risultati canori raggiunti non sono soddisfacenti 🙂

 Mach3Sesto

  


Cirano…

7 giugno 2008

Il 29 maggio è uscito il disco “Secondo Tempo” di Ligabue. Ci sono tre inediti e uno di questi è “Ho ancora la forza”, scritto da Luciano assieme a Guccini, già pubblicato da Francesco in un suo album e premiato come canzone dell’anno all’edizione 2000 del Club Tenco. Ascoltando la canzone mi è venuto in mente che io un periodo ascoltavo di continuo sempre un’altra di Guccini che non definirei una canzone ma una stupenda lettera.

….Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz’ ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore…

…e quando sento il peso d’ essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi…

…Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un’ ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo…Cirano

Maverick


12 Maggio 2008

“Credo che ci sia un punto dove le parole non possono arrivare… ed è la musica la sola arma capace di esprimere certe emozioni, di aiutarti a viverle… ed anche a conviverci.”

 Mach3Sesto 


Riflessioni della settimana

5 Maggio 2008

Oggi mi sento di fare un pò il punto della situazione, in generale, “sulla vita”.

Quel vento di cambiamento che si prospettava non molto tempo fa sta cominciando ad attraversare le colline dell’alto ed anche basso maceratese dando i suoi primi frutti e… non ditemi che non ve l’avevo detto! Non potevo di certo immaginare che uno si faceva un Legno nero a fiori… 😉 o che qualcun’altro veniva alle prove direttamente senza… pettinarsi o che un altro ancora si faceva la moto, ma… le basi c’erano!

Quella che invece non riesco ad accettare di novità è che le ragazze con cui esci da qualche tempo, che sopporti ed “intrattieni” da altrettanti mesi… (anni…!!!) In chiara polemica per un’altrettanto chiara nonchè scontata vacanza “separata”, visti i grossi rapporti di amicizia sviluppati ultimamente che richiedono quantomeno una settimana di pausa… vanno in vacanza sapete dove?!?!

Marsa Alam! (trad. Mare del salame)

Ok va bene non saremo i Rocco Siffredi del centro italia, ma scusate, perchè andare a cercare i salami in Egitto quando avete quelli tipici marchigiani… e toh se proprio non vi piacciono i nostri con una piccola trasferta a Norcia potete assaggiare i tipici salami “Palle del nonno” e i “Coglioni di mulo“!!!

Perennemente fiero di una buona parte del made in Italy rinnovo la mia amarezza nello scoprire certe “notizie” e, tornando serio, 🙂 dico che qualcosa è cambiato… qualcosa a breve cambierà in meglio e, sempre pronti ai brutti colpi che la vita ci riserva,  nella speranza che il sole non ci tenga troppo lontani da questo blog e soprattutto non ci provochi insolazioni che come prodotto finale ci fanno creare post “strani” (Rif. Maverick 😀 ) vi auguro una buona estate con questo brano che… anche se il video è in bianco e nero e tralasciando il testo, riesce a trasmettermi molta tranquillità… e voglia di mare!!! Chi meglio dei Beach Boys?!? (Don’t worry baby!) 

   

 Mach3Sesto 


Strano il mio destino

19 aprile 2008
 
Con destino o fato ci si riferisce all’insieme di tutti gli eventi inevitabili che accadono in una linea temporale. Può essere concepito come l’irresistibile potere o agente che determina il futuro, sia in termini generali che di singolo individuo. Il concetto è basato sul credo che esista un ordine naturale prefissato nell’universo

Fonte: Wikipedia

Ogni volta che sento o pronuncio la parola destino non posso fare a meno di pensare a ciò che c’è dietro a questo termine…
Ma esiste veramente il destino? E’ un dito dietro al quale nascondersi da usare come arpiglio quando le cose vanno male? Oppure è un’entità da modellare a nostro piacimento?

Io sono sempre stato e rimango dell’idea che ogni uomo costruisce da se le proprie fortune eppure a volte non si può o non si riesce a dare una spiegazione logica ad alcuni accadimenti, ed allora si tira in ballo il destino… Questo destino secondo il quale tutto è scritto e dal quale nessuno può fuggire…

E’ innegabile che nella vita ci siano solamente un numero esiguo di certezze (tant’è che la vita stessa è incerta ed evanescente) e che queste certezze possono crollare da un momento ad un’altro senza il minimo preavviso. Io non so dove sarò tra qualche anno, cosa farò per vivere e insieme a chi sarò, cosa avrà in serbo per me questo famigerato destino e cosa potrò fare io per indirizzarlo verso quel che io voglio veramente… l’unica cosa che so è che forse è troppo facile a volte trincerarsi dietro alla giustificazione che tanto… è destino

Tra le poche certezze che io personalmente possiedo… e su questo si sarei disposto a giurare… è la musica. Con la musica io andrò avanti… sempre… e, se destino avrà voglia di intromettersi nella mia vita, dovrà prima bussare alla mia porta…


flea777


News

11 aprile 2008

L’avete notato anche voi? Immaginavo…

Qua stanno accadendo cose “strane”… ci sono persone che si laureano, altre che entrano nel vortice del mondo del lavoro, altre che tornano a casa, altre che cominciano a pensare a cercarsene una di casa… altre che abbandonano una strada per un’altra… insomma c’è aria di cambiamento. Non è una cosa negativa, sia chiaro. Almeno la speranza è questa… Poi si vedrà. E’ una considerazione, tutto qua e quale modo migliore di consolidare questo “status” se non facendovi ascoltare questa canzone dei Dire Straits? Non è tra le più famose, ma do per assodato che i grandi successi li conosciate gia. Ve la faccio ascoltare per il sentimento che riesce a trasmettermi… per il groove di quella chitarra inconfondibile e per il titolo 😀 In realtà la canzone non è molto “gioiosa” ma il nostro augurio è che queste novità ci renderanno la vità migliore! Il testo non lo leggiamo stavolta, ok?

p.s. Ce n’è uno in particolare di cambiamento imminente, molto positivo… sperato, cercato, voluto e c’entra in qualche modo questo signore qua… Non ci si crede ancora ma si sta lavorando sodo per farcela. Grandi ragà, Non vedo l’ora! La strada è ancora molto lunga ed il traguardo lontano ma… si comincia a intravedere qualcosa, vero? 😉

 

Presto saremo meno vaghi 😀 Buon rock a tutti!

Mach3Sesto


Suonando l’amore

9 aprile 2008
 
Ci sono tantissime canzoni che con il loro testo riescono ad esprimere delle emozioni altrimenti difficilmente esprimibili. Dall’altra parte ci sono invece quei pezzi ai quali non servono parole per trasmettere tutte le emozioni di cui sono carichi…

La maggior parte di coloro che legge questo post è probabile che abbia sentito almeno una volta nella vita il pezzo di cui parlo, ma altrettanto probabilmente quasi nessuno riesce a ricordare dove l’ha sentito… e quindi ci sono io a rinfrescare le idee! 😀

Il brano in questione è tratto dal film La leggenda del pianista sull’oceano, un capolavoro a mio modo di vedere…

Il grande Ennio Morricone riesce a racchiudere in poche note un turbinio di emozioni e le immagini che accompagnano la musica danno pienamente l’idea delle sensazioni che prova il protagonista nel vedere la ragazza amata passare così vicino ma allo stesso tempo così lontano da lui…

A me personalmente questo pezzo mette una tranquillità addosso celestiale e pertanto vorrei condividere questa sensazione… Buon ascolto!!

P.S. il nome del brano è Playing love… decisamente autoesplicativo 😉

 


flea777


Perchè…

4 aprile 2008
“Quante volte devo tentare di dirti che mi dispiace per le cose che ho fatto. Ma quando inizio a farlo tu inizi a dirmi: Hey…questo tipo di problema è solo l’inizio. Mi dico troppo spesso: <<ma perché non impari mai a tenere la boccaccia chiusa?>>
E’ per questo che fa così male sentire le parole che continuano a caderti dalla bocca…caderti dalla bocca. Dimmi…perché. Posso essere matta, posso essere cieca, posso essere crudelmente insensibile ma riesco ancora a leggerti nel pensiero ed ho sentito dire troppe volte: << è meglio che tu te ne vada >> Inoltre… perché non riesci a vedere che questa nave sta affondando… questa nave sta affondando. Andiamo sulla riva dell’acqua, possiamo far naufragare questi dubbi, alcune cose è meglio non dirle ma ancora mi sconvolgono…mi sconvolgono. Dimmi…perché…dimmi…perché
Questo è il libro che non ho mai letto queste sono le parole che non ho mai detto questo è il sentiero che non ho mai percorso questi, invece, sono i sogni che io farò questa è la gioia che raramente viene irradiata queste sono le lacrime…le lacrime che abbiamo versato. Questa è la paura, il terrore…questo è ciò che contiene la mia testa e questi sono gli anni che insieme abbiamo trascorso e questo è ciò che rappresentano, questo è quel che sento.
Sai come mi sento? Perché non penso che tu sappia come mi sento non penso che tu sappia come mi sento… tu non sai cosa sento”

Quello che ho appena scritto è il testo tradotto della canzone di Annie Lennox che ho ascoltato ieri sera. Al posto di postare il testo con il relativo video ho voluto fare il contrario (Rock in Translation like Virgin Radio Style 😀 )

Maverick

I naufraghi e gli alieni

22 marzo 2008

Visto che siamo in tema di indovinelli, ve ne propongo uno di cui si parlava la stessa sera del precedente indovinello posto da flea777.

In un’isola vi sono 100 naufraghi. Un giorno sull’isola atterrano gli alieni e (senza motivo, come in tutti gli indovinelli) propongono la seguente questione ai naufraghi:

“Domani torneremo e vi metteremo in fila indiana. Dopodichè in testa a ognuno metteremo un cappello che può essere rosso, giallo o blu. Poi ognuno pronuncerà il colore del proprio cappello. Se sbaglia verrà ucciso!”

I naufraghi hanno un giorno di tempo per studiare un metodo. Ciò che sappiamo è:

-Nessuno può vedere il proprio cappello

-Ognuno può vedere tutti i cappelli delle persone che gli sono davanti (es. il 56° in fila vede tutti i cappelli dal 1° al 55°)

L’indovinello è: quante persone sono salvabili con certezza? E come? (Aiutino: il metodo del suggerimento al naufrago che sta davanti non è il migliore!)

PS: ovviamente sono fuorigara quanti conoscono già l’indovinello da quella sera 🙂


Ciao piccolo grande uomo!!

15 marzo 2008
 
Ieri la tua casa era piena, così piena sicuramente non lo era mai stata…

Tutti quelli che ti hanno voluto bene, con cui hai condiviso anche solo qualche momento o semplicemente ti conoscevano sono voluti venire da te, a darti un ultimo saluto. Si, perchè ora il tuo posto non è più qua in mezzo a noi… il Paradiso ti ha accolto a braccia aperte…

E tu questo affetto te lo meriti tutto…

Credo tu sia la persona più forte che io abbia mai conosciuto, e questa forza la trasmettevi ogni momento a tutti coloro che ti stavano intorno, tanto che a volte non era proprio chiaro chi fosse il malato e chi il visitatore…
La tua forza, racchiusa in quel corpo minuscolo, e il tuo modo di fare a volte persino scontroso ogni tanto però si scioglievano… mostrando quella sensibilità di cui solo tu eri capace.

Non scorderò mai il giorno della mia laurea, alla quale la vita ha in tutti i modi cercato di non farti assistere. L’immagine più bella che ho impressa nella mia mente sei tu che al momento della mia proclamazione sei scoppiato in lacrime, come un bambino. E questa immagine la ricordavamo sempre insieme ogni volta in cui ci vedevamo, con la speranza di poterla ripetere tra qualche mese…
Invece questa volta tu non sarai tra di noi fisicamente, ma il tuo spirito mi darà la spinta per compiere questa ulteriore impresa.

Forse i troppi impegni e la troppa superficialità che oggi contraddistingue le nostre vite non mi ha permesso di vederti così spesso come avrei potuto o dovuto. Ogni volta tornando a casa il fine settimana mi dicevano che mi avevi cercato, ed io nel primo momento disponibile venivo a trovarti, giusto per fare due chiacchiere, che magari per un momento potevano distrarti dai tuoi problemi… e vedere i tuoi occhi che si illuminavano alla mia presenza mi infondevano un coraggio che mi ha permesso di andare avanti… anche quando ti assicuro che non era facile…

Se avessi ereditato da te solamente una piccola parte del tuo spirito e della tua forza di volontà mi riterrei un uomo veramente fortunato… e non posso che ringraziarti per quello che mi hai dato e che dall’alto continuerai a darmi.

Il cielo oggi si è riservato la sua giornata più bella proprio per te… per illuminare il tuo cammino… e tu da lassù cerca di vegliare su di noi, che ogni giorno cerchiamo di districarci in questa foresta che si chiama vita, che a volte non distinguiamo il bene dal male e che ci perdiamo con facilità…

Che tu possa avere ora quella serenità che per troppo tempo ti è stata ingiustamente negata.

Ti voglio bene Nonno…

Manuel


Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie

5 marzo 2008
 
La felicità è il sentimento più effimero che esiste…

Nel momento in cui un essere umano si sente felice… inesorabile giunge qualcosa che distrugge questo castello. E si può evitare di scomodare Dio, la fortuna o la scienza, è sufficiente prendere atto di questa sconcertante verità assoluta e farsene una ragione…

Tu credi di essere felice, o magari per un po’ lo sei veramente, ma sta pur sicuro che questa felicità è un boomerang talmente potente che se torna indietro il contraccolpo che si subisce assume proporzioni inaudite. E questo vale sempre… o perlomeno non conosco eccezioni…

Il bello è che tu te ne accorgi quando arriva il giorno X… c’è chi se ne accorge appena schiude gli
occhi al mattino, chi appena poggia il primo piede per terra e magari chi lo capisce solo guardandosi allo specchio, ma di certo prima o poi ci si arriva a capire. E allora tutto quel che si può fare è tentare di non andarci incontro, di tenersi in disparte, di evitare di rompere quel cristallo già fragile… ma raramente ci si riesce… forse mai…

“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”

… e come foglie bisogna stare aggrappati con tutte le forze a quest’albero chiamato vita, per evitare di staccarsi troppo presto, restandovi attaccati nonostante le ferite grondanti sangue, nonostante a volte la voglia di mollare è troppo forte e la fatica nel rimanervi aggrappati è straziante.

Tutto questo per raggiungere quello che i saggi chiamano Vivere, con la V maiuscola.

Vivere, che non è affatto sinonimo di esistere…
Vivere, pensando a chi ci sta intorno e potrebbe non esserci più da un momento all’altro…
Vivere, utilizzando i ricordi e la memoria esclusivamente come rampa di lancio verso il futuro, non permettendo loro di frenare il proprio slancio…
Vivere, sapendo che c’è qualcosa per cui vale la pena farlo…
Vivere, perchè è troppo facile lasciarsi andare…
Vivere, dimenticando i rimpianti…
Vivere, con chi ti vuole bene e non può fare a meno di te…
Vivere, suonando di continuo la musica della nostra vita, sapendo che mai ci tradirà…
Vivere, semplicemente…

Perchè, nonostante tutto, prima o poi la felicità arriva, ed allora vivere è più facile…

Manuel


Bad

29 febbraio 2008
 
Ogni volta che ascolto una canzone che mi piace, mi tornano in mente i momenti e le sensazioni che quella canzone riesce ad evocarmi…

Ricordo bene che una sera (si parla di almeno 5-6 anni fa!!) mi sono ritrovato da solo, mentre tutti gli altri erano già andati a casa, in uno dei luoghi che un tempo rappresentavano un punto di ritrovo notturno, un luogo in cui però si poteva anche stare per ore a guardare il cielo senza che nessuno venisse a disturbare (e chi mi conosce può anche intuire il posto in questione…).
Non era un bel periodo, così come ce ne sono tanti nella vita di un uomo, e per me quella sera l’unica necessità era stare da solo, spalmato a terra, fissare le stelle e trovare dentro una scintilla, un qualcosa che permettesse di andare avanti…

All’epoca non avevo un lettore mp3 che potesse contenere migliaia di canzoni, quindi si capisce bene come scegliere accuratamente le tracce da ascoltare era una necessità…

Mi ricordo perfettamente che la sera avevo messo nella sella del mio motorino il mio lettore cd ed un solo disco, che in previsione di quella che sarebbe stata una lunga serata poteva anche sembrare un po’ pochino. Il cd in questione non è proprio di quelli rilassanti, che ti mettono in contatto diretto col mondo… anzi… stiamo parlando di Conspiracy of one, degli Offspring… 😀

Tra le tracce del disco ce n’è una, esattamente la numero 4… Want you bad… che mi trasmette una carica pazzesca, come poche altre canzoni che conosco…
Bene, che ci si creda o no, sono stato per ore disteso in terra ascoltando quella canzone… Play-Rewind-Play-Rewind… fino a quando le prime luci del mattino mi hanno consigliato di andare a dormire.

La canzone in questione è la voce di un ragazzo che si rivolge alla sua donna, mascherando suo bisogno di amore con parole forti… al limite del masochismo… (“I want you bad“)

Che vi devo dire… questa canzone ogni volta che la ascolto mi da forza… oggi come quella notte… e canzoni come queste, che vogliono dire ed hanno voluto dire qualcosa, valgono la pena essere ascoltate… per ore…

flea777


Love 2008

29 febbraio 2008

 

Per email ormai gira più posta indesiderata che altro, chi vuole venderti del viagra, chi vuole farti allungare il … come si chiama … chi vuole fregarti i soldi fingendosi una banca richiedendoti le credenziali bancarie ed infine gli amici che mandano continue catene di Sant’Antonio. Qui sotto ho messo un video anch’esso mandatomi per email che finalmente ho ritrovato su youtube ma questo merita vederlo anche perchè chi sa disegnare con la sabbia è proprio un artista …  poi giudicate voi.


Innamorarsi…

28 febbraio 2008
Chissà come accadrà, forse ti alzi una mattina e quella scintilla che volevi da tanto tempo finalmente divampa dentro di te e ritorni a fantasticare ad occhi aperti su cose che non credevi potessero ancora accadere e allo stesso tempo sei incapace di comprendere questa sensazione che viene dal di dentro o forse semplicemente questa sensazione già la stai provando ma non riesci ad ammetterlo a te stessa/o per paura di soffrire ancora.Innamorarsi… non può essere semplicemente un verbo o una parola che utilizziamo soltanto per comunicare. E’ qualcosa di più: racchiude sensazioni, giochi di sguardi, lacrime, mani che si toccano, a volte anche soffrire e quando questo avviene non servono le parole per dimostrarlo… tutto avviene in modo naturale quando esce dal cuore. Viviamo in un mondo fatto di parole che a volte pronunciamo senza sapere quello che vogliono dire ma come ho già detto l’amore non è fatto di parole.

A volte ci si accorge di amare una persona solo quando la si perde e non è affatto facile farsene una ragione. Inizi ad aprire gli occhi e a capire quanto veramente era importante per te ma oramai non puoi fare niente a riguardo e cerchi di andare avanti e scopri che anche se lei/lui non c’è più il tuo cuore non riesce ad accettarlo e quindi continui a volergli bene in silenzio.

Le persone si commuovono vedendo un film romantico, si impersonano in personaggi di un libro ma se ci pensi bene lì sono ancora un susseguirsi di parole e per essere veramente felici dobbiamo dar ascolto a quello che il nostro cuore ci suggerisce di fare.


La vita non è un film

26 febbraio 2008
 
Questo post nasce principalmente da un interrogativo posto dal collega Maverick qualche tempo fa. Tale interrogativo così recitava: “Ma si può guardare un film per piangere?

In realtà la cosa sembra piuttosto strana, in quanto la visione di un film rappresenta un momento di svago, di stare insieme e soprattutto perchè effettivamente… si tratta di un film, e non di vita vera!!

Tuttavia, soprattutto ultimamente, mi sono trovato di fronte a casi di forte commozione durante e dopo la visione di qualche film e mi sono chiesto, visto che sono praticamente l’unico a non aver partecipato al diluvio, se sono io che sono insensibile oppure se proprio non ha senso piangere per un film!!
In effetti ambedue le tesi possono sembrare valide ma, per togliere valore alla prima ipotesi, ho scavato nella mia mente per reperire qualche episodio di pianto durante la visione di un film e, sorprendentemente, qualcosa sono riuscito a trovare…

Bisogna risalire al lontano 1994… quando alla tenera età di 10 anni il sottoscritto venne accompagnato al cinema a vedere uno dei film di animazione (e non solo…) migliori di tutti i tempi… IL RE LEONE

Beh, da povero bimbo indifeso qual’ero non ho potuto fare a meno di scoppiare in lacrime alla scena della morte di Mufasa, quando il vecchio e saggio Re precipitava, tradito dal fratello Scar, nel burrone nel quale era in corso una carica da parte di una mandria di gnu.

Ecco… questo è l’unico episodio in cui mi ricordo di aver pianto durante la visione di un film…

L’unico video della scena in questione disponibile è in inglese e visualizzabile a questo indirizzo:
Mufasa’s Death-Lion King-ENGLISH

P.S. in effetti rivisto adesso non mi fa esattamente piangere… ma cmq un po’ di tristezza me la mette lo stesso 😉

flea777


Cry for the Moon

23 febbraio 2008
A volte, in questo mondo frenetico ed automatizzato, capita di fermarsi a pensare. Riflettere sui momenti importanti della propria vita e ricostruire il percorso che ci ha portato ad arrivare ad essere quello che siamo. Qualcuno dice che serve per fare un punto della situazione e capire cosa abbiamo sbagliato, cosa vorremmo cambiare, cosa ci piace, cosa rifaremmo e soprattutto cosa vogliamo per il nostro futuro. Tutte parolone lo so… Purtroppo ho il viziaccio di mettere la musica dappertutto e quindi in questi momenti, come molte altri fanno, accompagno la riflessione con delle canzoni che possano aiutarmi a definire meglio la mia “momentanea apparizione” su questo pianeta. Stavolta però c’è una variante, non è il solito post dove una successione di parole attinenti introducono un video musicale.

Tanti anni fa, quando gli ideali ancora sovrastavano la realtà delle cose, quando i sogni ci facevano volare, scrissi una canzone. Qualcuno la conosce, ma non pretendo che nessuno di tutti quelli che la leggono la capisca. Daltronde è la prima ed unica mia composizione che magari sarà piena di errori grammaticali, di sintassi e perchè no, anche di scrittura… ma che posso assicurare di aver scritto con tutto il cuore, cercando di definire, per quanto impossibile sia… l’amore, o meglio la mia visione dell’amore. A distanza di diversi anni, rileggo il testo e sento quelle emozioni. Ci sono dei riferimenti al “Dark side of the Moon” dei Pink Floyd… ma neanche poi cosi palesi alla fine, nonostante, ripeto, la veneranda età in cui l’ho scritta.

Mi limito a farvi leggere il testo evitando di farvi ascoltare la melodia lasciandola alla vostra immaginazione e mi scuso anticipatamente se riesco a rattristire chi legge queste parole ma diciamo che ci sono momenti e momenti per fare certe cose…. nonostante sono passati diversi anni, quello era il momento di scriverla… questo è il momento di provare a condividerla per quanto difficile sia, grazie per l’attenzione  ed un ringraziamento particolare a Flea per il supporto grafico, sempre impeccabile!

CRY FOR THE MOON

You keep the moonlight
But it isn’t yours
Think that if you wait
And if she doesn’t fall before
You’ll take the fly
And lose the sense of pain
Over and over the sky
‘til the heart of the moon

It’s too hard
For an old loverman
To break
Ice in your heart

And it’s lost in the air
Wind that all take away
You can’t do nothing to change
Nobody never really say
And know the mean
It’s impossible dear friend
And you’re the only
That can cry for the moon

It’s too hard
For an old loverman
To break
Ice in your heart

Mach3SestoSS


Dedicata a una persona speciale…

17 febbraio 2008
 

The Rolling Stones
She’s a rainbow

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She’s like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She’s like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

Have you seen her dressed in blue
See the sky in front of you
And her face is like a sail
Speck of white so fair and pale
Have you seen the lady fairer

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She’s like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

Have you seen her all in gold
Like a queen in days of old
She shoots colors all around
Like a sunset going down
Have you seen the lady fairer

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She’s like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

She’s like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

flea777


Domenica è sempre domenica…

11 febbraio 2008

Devo dire che da qualche anno la domenica è diventata veramente una giornata che mi mette una tristezza indescrivibile, e osservo che questo vale anche per i miei “colleghi”, tranne che in rari casi eccezionali. Diciamo che siamo tutti vittime della “sindrome di Leopardi” (mi riferisco solo al fatto che odiasse la domenica e non ad altro 😉 ).  Da contraltare alla bella domenica del collega Flea, sono incappato nella solita domenica del cavolo, anzi, ancora più triste e paranoica. A parte il sabato sera (e prima mattina di domenica 🙂 ) trascorso con gli amici, il resto della giornata può essere descritto con una bella pagina vuota. Vabbè dai due righe le scrivo. Alla mattina, solita messa con il solito prete che inizia la messa con il solito ritardo e la finisce ancora più in ritardo. Appena pranzo, subito sopra i libri per ripassare qualche concetto importante, per non farsi trovare impreparato ad un colloquio di lavoro di lunedì mattina. Appena finito di ripassare, subito esercizi! (Meglio farsi trovare pronti per un eventuale prova scritta, chiamata all’inglese, che sembra faccia più chic (boh) problem solving). Il pomeriggio è stato condito da un acuto dolore al ginocchio maledetto, che mi ha perseguitato fino a questa mattina. Poi dopo una rapida cena (nella quale spiccavano, per contorno, i broccoli), di nuovo sopra i libri…ci sono gli esercizi da finire! Maledizione…e tutto questo fino alle 23.30…meglio sfogarsi allora con un bello sbarco in Normandia (grazie, Call of Duty 2) per sfogare un po’ di rabbia repressa prima di andare a nanna…che domenica coi fiocchi! 😀

P.S. Due puntualizzazioni: 1. magari me l’ho cercata un po’, però in realtà era da 4 o 5 giorni che stavo sopra i libri, quindi…non si tratta di “tutto all’ultimo minuto”. 2. non è che i broccoli non mi piacciano…però ieri avevo proprio voglia di cena aggressiva!!! 😀

J.F.


Love of my life

10 febbraio 2008

Ieri sera ero a cena col caro amico Gion Cena (appunto) e si parlava di grandi cose, di futuro, di musica, di lavoro, di sogni… di donne? boh non mi ricordo…. 🙂 e l’hamburger nel frattempo si  freddava… Ma chi se ne frega! Trattando l’argomento musica ho fatto una considerazione: “Non riesco ad immaginare me tra 10 o 15 anni  che debba dimenticarmi di come si suona che so’ Tunnel of Love dei Dire Straits o Wish you were here dei Pink Floyd, o che debba mettere da parte la musica per scendere a compromessi, con la famiglia, con gli impegni, con la vita etc etc” Al caro amico si è chiuso lo stomaco, ha detto che non ci voleva pensare confermando la gravità di questa evenienza dato che anche lui adora suonarla ed ascoltarla e si è parlato d’altro… Non voglio dire che c’è solo la musica e che tutto il resto non conta, non voglio dire che la famiglia non è importante, dico semplicemente che ci sono quelle cose che ti prendono talmente tanto che non ti basta una vita per godertele, per adorarle. Sto parlando di sogni di passioni di strumenti d’emozione che rendono la propria esistenza piacevole, le danno un senso. Parlo anche d’amore e di quanto spazio nel tuo cuore quella persona  che prova realmente quel sentimento per te possa occupare nell’arco della tua esistenza… e del vuoto che può lasciare se dovesse capitare che questa persona la perdi… Quello che mi sento di dire è che bisogna lottare per quello in cui si crede. Perche? Penso che spesso non basta neanche dare il massimo per poter fare ed avere quello che si desidera realmente… il guaio è quando non si ha qualcosa in cui credere. Per il resto sì, può andare male, ma basta trovare qualcos’altro in cui credere di più, no? 🙂 ove possibile, hihi

Bene detto questo… stamattina sono andato a correre e nel mentre il lettore (in riprod. casuale) propone questo stupendo brano dei Queen…. io lo dedico principalmente alla musica (ed anche ad un altro paio di sogni), con la speranza che in futuro mi stia ancora più vicino! 

voi cercate di pensare a quella o quelle passioni e persone che fino ad ora nella vita vi hanno realmente emozionato e con le quali non avreste paura a “convivere” in eterno

Queen – Love of my life

Love of my life – you’ve hurt me
You’ve broken my heart and now you leave me
Love of my life can’t you see
Bring it back, bring it back
Don’t take it away from me
Because you don’t know –
What it means to me

Love of my life – don’t leave me
You’ve stolen my love and now desert me
Love of my life can’t you see
Bring it back, bring it back
Don’t take it away from me
Because you don’t know –
What it means to me

You will remember –
When this is blown over
And everything’s all by the way –
When I grow older
I will be there at your side to remind you
How I still love you – I still love you

Back – hurry back
please bring it back home to me
Because you don’t know
What it means to me

Love of my life
Love of my life …
                                            Oooh, oooh…                      
Traduzione

Mach3Sesto 


Gli esami non finiscono mai

9 febbraio 2008
 
E’ proprio vero quello che diceva Eduardo De Filippo… GLI ESAMI NON FINISCONO MAI!! Solamente che lui parlava di esami come di prove da superare nel corso della vita… io invece parlo di esami nel vero senso della parola… in quanto questi mi toccano direttamente!!

Dall’inizio dell’anno sono a quota 3, con la possibilità/speranza di arrivare a 4 entro fine mese… mettici che nel frattempo vuoi o non vuoi il lavoro di tempo ne porta via… mettici che la voglia più si è prossimi alla fine e più è agli sgoccioli (intendiamoci… non è che prima ero così invogliato…) e mettici pure che se dormissi un po’ di più non mi farebbe male… sta di fatto che il mio povero cervello è sovraccarico e non credo resisterà ancora per molto!!

Pensare che tra non moltissimo tutto sarà finito e concentrare gli sforzi verso questo obiettivo da soli non bastano a far trovare gli stimoli e la carica necessaria per affrontare queste ultime prove prima del gran finale… e quindi tocca aggrapparsi a tutto e raschiare il barile per tirare su i neuroni necessari…

Molte volte ringrazio il cielo di non essere uno di quelli che si imparanoia per un esame, che non esce di casa finchè non lo ha passato e che nel frattempo si isola dal mondo che lo circonda e si butta a capofitto nei libri… sono convinto che sarei non sarei qui ora!!

Tra poco poi ci sarà da pensare a quello che sarà il futuro… e allora li sono sicuro che ci sarà da divertirsi…

Per la testa in questo momento di pensieri ce ne sono tantissimi… e non solamente per quanto riguarda il futuro (e il lavoro… o quel che sarà…), ma soprattutto per il presente… e una musica accompagna queste mie riflessioni. La canzone è una di quelle che ti mette energia, che ti carica… così come colui che la intona… quindi non mi resta altro che addormentarmi con questo nelle orecchie… buonanotte!

“Baby we were born to run”… ed è così che sarà!!

flea777


La scelta più facile

2 febbraio 2008
 
Di solito le persone la notte dormono…
In genere chi non fa turni lavorativi notturni o roba del genere la notte dorme…
Anche chi torna a casa tardi… quando torna, va a dormire!!

Invece a me capita spesso di tornare a casa anche a ore tarde della notte e starmene lungo sul letto per ore ad ascoltare musica e riflettere…
Questa notte, sull’onda della gran serata passata ad ascoltare uno spettacolo-tributo ai grandi Pink Floyd, ho intrapreso con il mio ormai logoro cervello una introspezione dal titolo “E’ meglio tentare e fallire o non tentare affatto?

Sono straconvinto che porgere questa domanda a 1000 persone significa sentirsi rispondere per altrettante volte (o quasi…) che nella vita bisogna tentare, a costo di fallire… Beh, non sono convinto che tutti coloro che rispondono in questa maniera si comportino in effetti così…
E non è poi così stupida come cosa!! E’ decisamente più facile rimanere sempre sulla difensiva, non prendere rischi, non buttarsi a capofitto in situazioni di cui non si ha certezza di vittoria…

Non voglio essere ipocrita… e non ho alcun problema ad ammettere che a volte anche per me è stato più comodo “estraniarmi dalla lotta”… forse non in situazioni importanti, ma non nego che a volte evitare il conflitto non sia stata la soluzione più facile…
Sono però convinto che, in tutte le situazioni in cui ho combattuto… beh, l’ho sempre fatto mettendoci l’anima, traendone diverse soddisfazioni e pochi rimpianti…

Ecco… proprio mentre sono giunto a questa conclusione nelle mie orecchie sentivo gli Stratovarius che cantavano “sometimes I may win, sometimes I’ll lose, it’s just a game that I play“… sintesi perfetta direi!! 😀

Non credo che in futuro cambierò il mio modo di pormi di fronte ai problemi, continuerò ad affrontarli, anche se a volte è difficile, finchè potrò…

Ore 5.20: Il mio cervello ormai sopraffatto dalla marea di sciocchezze da cui è stato inondato decide di spegnersi… ed io con lui… si dorme infine… buonanotte!!

“Stand By Me… Nobody knows the way it’s gonna be”


Wicked Game

1 febbraio 2008

 

20 minuti fa tornando in dipartimento per finire alcune cose e stavo in macchina quando Virgin Radio ha trasmesso la rubrica “Virgin in translation”. La canzone che ha mandato in onda l’ho sentita parecchie volte ma non ho mai letto la traduzione nè mi ha mai importato farlo. Ho postato il testo di questa canzone perchè in quel momento che ascoltavo la traduzione sono rimasto immobile come un deficiente e poi con un mezzo sorriso ho pensato quanto alcune canzoni riescono a darti la carica, altre a deprimerti ancora di più o addirittura suggerirti cosa non vorresti mai fare.

“Il mondo era in fiamme
e nessuno oltre a te poteva salvarmi
é strano come il desiderio rende pazze le persone
non ho mai sognato che avrei incontrato qualcuno come te
non ho mai sognato che avrei perso qualcuno come te

no, non voglio innamorarmi
questo mondo ti spezzerà il cuore
no, non voglio innamorarmi
questo mondo ti spezzerà il cuore
di te, di te

che gioco malvagio da giocare, farmi sentire cosi
che cosa malvagia da fare, lasciarmi sognare te
che cosa malvagia da dire che non ti sei mai sentita cosi
che cosa malvagia da fare, lasciarmi sognare te

e non voglio innamorarmi
questo mondo ti spezzerà il cuore
No, non voglio innamorarmi
questo mondo ti spezzerà il cuore
di te

il mondo era in fiamme
e nessuno oltre a te poteva salvarmi
é strano come il desiderio rende pazze le persone
non ho mai sognato che avrei amato qualcuno come te
non ho mai sognato che avrei perso qualcuno come te

no non voglio innamorarmi
questo mondo ti spezzerà il cuore
No, non voglio innamorarmi
questo mondo ti spezzerà il cuore
di te, di te

nessuno ama qualcuno”


Addio Giampaolo

28 gennaio 2008
 
Dopo tanto soffrire ieri è venuto a mancare Giampaolo, un ragazzo che conoscevo da ormai quasi 5 anni, dai tempi delle prime lezioni universitarie. Da tempo era costretto ad un letto di ospedale da una gravissima malattia che purtroppo non ha potuto sconfiggere.

Durante questo periodo di degenza, un fuori e dentro dalle sale di un ospedale con pochi alti e molti bassi, ho avuto occasione di comunicare con lui in un paio di occasioni. Anche in questo periodo buio della sua vita, per quel poco che ho potuto verificare, non aveva perso il suo spirito forte, la sua tranquillità e il suo stare bene con gli altri.

Io non lo conoscevo benissimo, comunque frequentando praticamente le stesse lezioni capitava molto spesso di parlarci… una persona tranquillissima con la quale si riusciva tranquillamente a dialogare e scherzare. Lui, grande tifoso juventino, ed io, milanista sfegatato, spesso ridevamo e ci prendevamo in giro a vicenda su questo. Ricordo che una delle ultime volte in cui ho parlato con lui si parlava proprio di questo… di come tutto sommato in quel periodo, con il Milan vincitore della Champions e la Juve tornata in serie A, eravamo tutti contenti…

L’ultima volta che ci siamo sentiti l’ho trovato molto forte e consapevole di tutta questa situazione… ma purtroppo la sua forza da sola non ha potuto combattere contro il male che lo affliggeva…

Un poeta come Jim Morrison, riprendendo una frase di Almirante, diceva “Vivi come se dovessi morire subito, pensa come se non dovessi morire mai”

Addio GIAMPY… da lassù veglia su di noi… ne abbiamo bisogno!!